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Piccoli prestiti CEI: requisiti e documenti

Come leggiamo sul sito internet Piccoli Prestiti Sulweb finanziamenti CEI (acronimo di Conferenza Episcopale Italiana) sono dei prestiti pensati per risollevare la situazione finanziaria di chi si trova in difficoltà economiche. Definito anche prestito della speranza, questa sorta di microcredito sociale punta a sostenere le famiglie e le piccole imprese durante dei momenti di estrema crisi. Per venire incontro a questi individui è stato istituito un fondo di circa 25 milioni, destinati anche a coloro che non possono ottenere altri tipi di prestito.

Per poter accedere al finanziamento CEI il richiedente deve soddisfare alcuni requisiti, in quanto sono rivolti a determinate categorie di persone, quali:

      Disoccupati o lavoratori in cassa integrazione;

      Ragazzi senza esperienza nel mondo lavorativo, in cerca di una prima occupazione;

      Singoli individui o nuclei familiari in gravi difficoltà economiche;

      Lavoratori dipendenti con una situazione professionale precaria;

      Coppie di giovani ragazzi che hanno bisogno di un sostegno economico per costruirsi una vita insieme (ovviamente non è possibile accedere al CEI per effettuare spese superflue o voluttuose);

      Persone disagiate che vogliono intraprendere un nuovo progetto lavorativo;

      Microimprese che hanno bisogno di una piccola somma di denaro per avviare l’attività, o al fine di concludere investimenti proficui mirati a risollevare gli utili dell’azienda;

      Imprese individuali o società di persone bisognose di aiuto in termine di fondi;

      S.R.L. società cooperative (come definite dall’articolo 18, comma 1, lett. d-bis, del D. Lgs. 6.09.2005, n. 206 del Codice del Consumo).

I soggetti sopra indicati possono ottenere un prestito CEI solo su espressa richiesta, e devono certificare la loro posizione tramite gli appositi documenti:

      Modello ISEE per attestare il reddito annuo del richiedente;

      Certificazione INPS in caso di malattia, infermità, invalidità;

      Lettera di licenziamento e iscrizione alle liste di disoccupazione 

Le microimprese invece devono munirsi di iscrizione alla Camera di Commercio (e Partita Iva), bilancio degli ultimi 3 anni, regolarità delle posizioni fiscali. Se l’azienda in questione è una start up o un’attività in rilancio il richiedente dovrà presentare anche un business plan dettagliato del progetto che intende realizzare con i fondi stanziati.